Gli orecchini realizzati con il vetro avventurina derivano da una lavorazione inventata a Murano attorno al 1620 circa. Si tratta di una pasta di vetro di color marrone che si presenta in forma di blocchi. Al suo interno sono immerse pagliuzze brillanti di rame con ossidi metallici brillanti che creano un effetto simile a quello del quarzo avventurina. È tuttora usata dalle “perlere” (le produttrici di perle), macinata in frantoi di vari spessori detti “pestaccio” o “spolvero” o tirata in “vette”, dei sottili fili metallici utilizzati per le decorazioni.